La dopamina striatale è inibita da neuroni colinergici

 

 

ROBERTO COLONNA

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno XXII – 22 marzo 2025.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.

 

 

[Tipologia del testo: RECENSIONE]

 

La neurotrasmissione dopaminergica dello striato, particolarmente in funzioni di massima importanza come la codifica dell’errore di previsione della ricompensa, è intensamente indagata da molti gruppi di ricerca in tutto il mondo, allo scopo di comprendere analiticamente i meccanismi alla base del comportamento osservabile. I risultati di molti studi suggeriscono che qualcosa dello schema tradizionale entro cui si declinano i rapporti sinaptici fra i sistemi neuronici dell’area striatale va rivisto; in particolare, non sembra che le nozioni classiche sulla regolazione del rilascio di dopamina siano sufficienti a spiegare tutti fenomeni osservati.

Secondo la più elementare delle nozioni di neurotrasmissione, gli assoni veicolano la propagazione dei potenziali d’azione ai terminali sinaptici dove, in corrispondenza dei siti vescicolari di rilascio, gli impulsi elettrici si trasformano nell’evento di fuoriuscita di quanti della molecola di neurotrasmissione (ACh, amine biogene, peptidi, ecc.), che si legano ai recettori del neurone bersaglio, modulandone l’attività in senso eccitatorio, se il mediatore è eccitatorio (glutammato, ACh, 5-HT, DA, NA, ecc.) o in senso inibitorio, se il mediatore è inibitorio (GABA, glicina). Su questa base sono state sviluppate le indagini sperimentali sui ruoli fisiologici del neurotrasmettitore dopamina (DA), sostanzialmente registrando i potenziali d’azione che apparivano sul soma (pireneforo) dei neuroni dopaminergici. I meccanismi e gli input che agiscono selettivamente negli assoni e sugli assoni di queste cellule sono posti per regolare il rilascio di DA, con alcune evidenze in vivo che il rilascio della catecolamina striatale è dissociato dall’attività somatica del neurone in alcune circostanze. Yan-Feng Zhang e colleghi hanno studiato gli interneuroni colinergici che agiscono direttamente sugli assoni dei neuroni dopaminergici, ottenendo risultati degni di nota.

(Zhang Y-F. et al., An axonal brake on striatal dopamine output by cholinergic interneurons. Nature Neuroscience – Epub ahead of print doi: 10.1038/s41593-025-01906-5, 2025).

La provenienza degli autori è la seguente: Department of Physiology, Anatomy and Genetics, University of Oxford, Oxford (Regno Unito); Aligning Science Across Parkinson's Collaborative Research Network, Chevy Chase, MD (USA); Oxford Parkinson's Disease Centre, University of Oxford, Oxford (Regno Unito); Department of Clinical and Biomedical Sciences, University of Exeter, Exeter (Regno Unito); Chinese Institute for Brain Research, Beijing (Cina); Department of Neurosurgery, The First Affiliated Hospital of Sun Yat-sen University, Guangzhou (Cina); Department of Neurobiology, Stanford University, Stanford, CA (USA); Department of Bioengineering, Stanford University, Stanford, CA (USA).

All’interno dello striato gli interneuroni colinergici che sono tonicamente attivi costituiscono solo il 2% del totale delle cellule nervose, ma formano densissime e articolate arborizzazioni con connessioni asso-assoniche sui neuriti dei neuroni dopaminergici. Tali connessioni asso-assoniche si ritiene che guidino eventi di rilascio di DA di breve latenza o istantanei, mediante l’attivazione dei recettori nicotinici dell’acetilcolina contenenti β2 e della genesi di potenziali d’azione assonici ectopici. Esperimenti ex vivo avevano mostrato che, quando i neuroni dopaminergici e gli interneuroni catecolaminergici dello striato sono contemporaneamente stimolati, i livelli di DA sono più bassi di quando si stimolano solo gli assoni dopaminergici, suggerendo che gli impulsi catecolaminergici sembrano paradossalmente limitare il rilascio di DA.

Yan-Feng Zhang e colleghi hanno accertato e dimostrato che gli interneuroni colinergici e i recettori nicotinici dell’acetilcolina nAChR sugli assoni dei neuroni dopaminergici dello striato del topo interrompono il flusso dei potenziali d’azione dal corpo del neurone al suo terminale: il rilascio di dopamina per i successivi eventi di depolarizzazione è stato soppresso per circa 100 ms.

Questa soppressione non era dovuta a deplezione di dopamina o di acetilcolina, ma a una limitata riattivazione degli assoni dopaminergici dopo la depolarizzazione mediata dai recettori AChR, e risultava più pronunciata nello striato dorsale che nello striato ventrale.

In vivo, i recettori nicotinici dell’acetilcolina, nAChR, prevalentemente deprimevano il rilascio di dopamina, in quanto l’antagonismo nAChR nello striato dorsale innalzava la DA rilevata con la fotometria a fibra ottica del sensore di DA GRABDA2m e promuoveva la preferenza di luogo condizionata.

I risultati dello studio rivelano che gli interneuroni colinergici, agenti via nAChR, temporaneamente limitano la riattivazione degli assoni per i successivi potenziali d’azione dei neuroni dopaminergici e perciò generano una dinamica di scala inversa nel rilascio della DA, secondo l’attività degli interneuroni colinergici.

 

L’autore della nota ringrazia la dottoressa Isabella Floriani per la correzione della bozza e invita alla lettura delle recensioni di argomento connesso che appaiono nella sezione “NOTE E NOTIZIE” del sito (utilizzare il motore interno nella pagina “CERCA”).

 

Roberto Colonna

BM&L-22 marzo 2025

www.brainmindlife.org

 

 

 

 

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